Filiera bovini italiani, al via il conferimento dei capi

9 Luglio 2018

Dal primo luglio sono stati avviati i conferimenti dei capi nell’ambito del Progetto di Filiera “firmato” dai soci di Coldiretti, Inalca, Bonifiche Ferraresi e Filiera Bovini Italia che prevede lo sviluppo di allevamenti di carne con capi 100% Made in Italy. L’obiettivo è valorizzare l’origine della produzione bovina da carne nelle aree del Meridione, attraverso un rilancio dei vitelli da ristallo (Razza Limousine e Charolaise) nati nel territorio nazionale da destinare successivamente alla fase di ingrasso.

Il progetto intende sostenere gli allevatori attraverso delle premialità rispetto alle quotazioni di mercato ed un prezzo minimo garantito (pari ai costi di produzione) nel caso di riduzione delle quotazioni di mercato. In particolare, gli agricoltori riceveranno delle premialità di prezzo rispetto alle quotazioni di mercato in grado di valorizzare i parametri qualitativi delle produzioni (No Ogm e ad utilizzo controllato di antibiotici) e saranno tutelati dal mercato anche attraverso un prezzo minimo garantito dal contratto.

In questo modo si garantisce ai consumatori un prodotto sano, sicuro e di qualità, si sostiene un’attività che può offrire nuove opportunità di lavoro nelle aree interne e del Mezzogiorno e si offre un contributo al sistema Paese con la riduzione delle importazioni (il tasso di autoapprovvigionamento è del 55%) e il mantenimento del territorio.In 5 anni si stima una produzione di 125 mila bovini che coinvolgeranno 4.200 allevatori.

Il punto di forza del nuovo contratto è il coinvolgimento di tutte le fasi produttive, dall’allevamento alla macellazione, lavorazione e confezionamento fino alla commercializzazione, realizzando così una vera filiera. Inoltre in questo modo si valorizzano sia le aree agricole marginali del Sud vocate all’allevamento estensivo della linea vacca-vitello, sia le regioni del Nord adatte alle successive fasi di ingrasso.

La sostenibilità è un elemento cardine del progetto che persegue benessere nelle stalle, gestione sostenibile dei pascoli, mantenimento dell’occupazione, miglioramento della genetica e gestione attiva dei territori marginali del Paese. Sono interessate dall’iniziativa le regioni Campania, Puglia, Calabria, Basilicata, Sicilia, Sardegna, Abruzzo, Molise. Al fine di divulgare le opportunità offerte dal progetto di filiera sono stati svolti negli scorsi mesi approfondimenti nei territori interessati ed incontri divulgativi su tutto il territorio nazionale.