Psr: spesa al 46,3%, le risorse non utilizzate vanno sbloccate per l’emergenza

3 Giugno 2020

Procede la spesa dei piani di sviluppo rurale della programmazione 2014-2020, ma restano ancora molte risorse non utilizzate. E’ quanto emerge dall’ultimo aggiornamento del Mipaaf al 30 aprile 2020. Sono stati infatti spesi 9.682 milioni di euro (4.738 milioni di quota Feasr), il 46,30% del totale. La situazione varia da regione a regione, ma poche superano il 50%. Il totale impegnato nelle regioni sviluppate è a quota 49,11% in quelle in transizione al 47,79% e infine le meno sviluppate sono al 40,89 % .

Al top si colloca la provincia di Bolzano con il 68,51% tallonata da Trento con il 56,85%. Le regioni che registrano le migliori performance sono il Veneto al 60,3%,il Molise al 54,41% , l’Emilia Romagna al 54,27%, la Calabria al 53,26%, la valle d’Aosta al 52,75%, il Piemonte al 51,33% e la Sardegna al 51,16%. A seguire con risultati inferiori il Friuli Venezia Giulia con il 46,92%, l’Umbria con il 46,61%, la Toscana con il 45,60%, la Lombardia con il 43,85% , il Lazio con il 43,13%. In fondo alla classifica Campania (41,94%), Sicilia (41,10%), Liguria (40,76%), Basilicata (40,41%), Abruzzo (35,81%), Marche (32,43%) e Puglia (31,26%). In considerazione dell’emergenza Covid 19, che ha penalizzato l’attività agricola, è concessa dalle istituzioni Ue una maggiore flessibilità per l’utilizzo delle risorse dello sviluppo rurale al fine di evitare che vi siano degli importi non spesi dei Programmi di sviluppo rurale in corso. C’è dunque la disponibilità di liquidità finanziaria strategica in questa fase per sostenere le imprese agricole che, nonostante abbiano continuato a lavorare per garantire gli approvvigionamenti alimentari, sono comunque duramente provate dal blocco dell’export e del canale Horeca. Ristoranti, bar, enoteche e alberghi soltanto da qualche giorno provano a ripartire anche se ancora tra molte difficoltà. L’agricoltura italiana ha infatti bisogno di una robusta iniezione di liquidità e le risorse dello sviluppo rurale possono andare in questa direzione come anche ribadito dal Piano Marshall, lanciato dalla Coldiretti nelle scorse settimane per fronteggiare le criticità generate dal Covid-19.

Le risorse dello sviluppo rurale se sbloccate in tempi brevi potrebbero rappresentare dunque una fonte importante di ossigeno finanziario necessario alla tenuta del settore agricolo.