PUGLIA e BASILICATA: PRESENTATA APP TERRAINNOVA

10 Maggio 2017

Molto attenti all’informatizzazione applicata, per rendere più efficace ed efficiente la commercializzazione dei prodotti, la contabilità e la comunicazione esterna, i giovani imprenditori agricoli pugliesi scelgono già in prima battuta di avviare l’attività facendo ricorso ai finanziamenti pubblici (73%), soprattutto utilizzando le misure del Piano di Sviluppo Rurale (primo insediamento 68%) e gli aiuti PAC (45%). E’ il ritratto emerso nel corso dell’incontro interregionale organizzato a Bari da Coldiretti per giovani e non più giovani imprenditori agricoli di Puglia e Basilicata, nel corso del quale è stata presentata la app TerraInnova, applicazione scaricabile su dispositivi mobili Android (Google Play) e IOS (App Store), rivolta alle aziende agricole che già operano, ai giovani che intendono avvicinarsi al settore agricolo,  e a tutti gli altri operatori del mondo agricolo a vario titolo interessati.
“L’App intende informare le imprese sulle opportunità generate dalla Politica agricola comune – ha spiegato Stefano Leporati, Responsabile Politiche Comunitarie della Coldiretti nazionale – con particolare riferimento allo Sviluppo rurale. Gli agricoltori sono avvisati in tempo reale, attraverso specifiche notifiche push, della pubblicazione di nuovi Bandi della propria regione, con una breve sintesi sulle opportunità di finanziamento offerte. Un meccanismo a “semaforo” consente, inoltre, di monitorare le scadenze dei bandi. Tramite l’App TerraInnova, inoltre, gli utenti possono visualizzare e monitorare l’andamento dei prezzi dei prodotti agricoli di proprio interesse, rilevati sui mercati all’origine dalla rete di rilevazioni Ismea e le quotazioni sono riferite al prezzo medio del prodotto declinato per varietà, caratteristiche e condizioni di vendita”.
Gli agricoltori pugliesi in erba ritengono che l’accesso al credito bancario (40%) e l’adeguamento alle norme sanitarie, alle normative per il benessere animale e alla condizionalità (35%) siano i principali ostacoli al pieno sviluppo delle proprie attività imprenditoriali. Per questo chiedono maggiori garanzie per l’accesso al credito bancario e una più adeguata formazione. Il 67% dei giovani imprenditori agricoli boccia la Regione Puglia sulla politica ambientale, denunciando la condotta rispetto alla difficile vertenza dell’ILVA e l’aggressione che il territorio sta subendo a causa delle foreste di pali eolici. Buono il giudizio sul sostegno dato dalla Regione Puglia alle start up innovative (58%).
“Con l’avvio dei bandi previsti dai piani di sviluppo rurale – ha detto il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – oltre 2200 agricoltori pugliesi in erba otterranno un sostegno per la ristrutturazione o l’ammodernamento delle loro aziende. Più di 1700 aziende agricole riceveranno sostegni per la partecipazione a regimi di qualità, a mercati locali e filiere corte, potendo investire nel settore della trasformazione e della commercializzazione di prodotti agricoli. Abbiamo di fronte una occasione forse irripetibile per sostenere il grande sforzo di rinnovamento dell’agricoltura italiana e la competitività delle impese, ma occorre un dialogo costruttivo con la pubblica amministrazione per rendere più agevole e veloce l’accesso alle misure previste. Per questo con la APP TerraInnova abbiamo messo in condizione tanti giovani e non solo di essere costantemente aggiornati sui bandi in uscita e sulle reali possibilità di finanziamento”.
Soddisfacente l’attitudine alla multifunzionalità in agricoltura, con il 47% dei giovani imprenditori agricoli pugliesi concentrati sulla diversificazione aziendale, con particolare attenzione alla vendita diretta (35%), alla trasformazione agroalimentare (30%) e all’agriturismo (22%). Decisamente poco sensibili alle certificazioni e marchi di origine e collettivi (35%) “sono particolarmente attivi sui mercati locali (65%) – ha specificato il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – su quelli nazionali e internazionali senza intermediazione (37,5). Il 35 percento delle imprese agricole pugliesi è condotto da giovani. Le giornate di lavoro in cui sono impegnati lavoratori agricoli tra i 20 ed i 40 anni sono 4.907.478, quasi la metà rispetto al totale di 11-12 milioni di giornate lavorative l’anno (pari al 15% del totale nazionale). Numeri ragguardevoli per un settore che fino a pochi anni fa ha vissuto un processo di invecchiamento che pareva inarrestabile”. Si registra un ritorno al lavoro nei campi legato soprattutto alle campagne di raccolta di frutta, verdura e la vendemmia che riguarda anche studenti e giovani sotto i 40 anni.
“Nella formazione – ha incalzato Daniele Taffon, Responsabile Ambiente di Campagna Amica – dobbiamo pretendere uno stop al finanziamento di corsi e corsetti lontani dalle vere esigenze delle imprese, che, intanto, continuano a cercare invano competenze. E mentre mancano nel nostro Paese vere scuole di imprenditorialità” e la trasmissione dei saperi è legata a vie del tutto informali e spontanee, dobbiamo spingere e sfruttare al massimo bandi pensati ad hoc per il mondo agricolo e anche strumenti che colleghino in maniera sempre più stringente il mondo della produzione con la scuola ed i giovanissimi consumatori, come i bandi PON”.