LA RIFORMA DELLA PAC, ecco tutte le novità dei pagamenti diretti

28 Gennaio 2022

Lo scorso 31 dicembre, il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali ha presentato alla Commissione Europea il Piano Strategico Nazionale (PSN) per l’attuazione della PAC 23-27. La Commissione nei prossimi sei mesi valuterà la strategia messa a punto dall’Italia apportando modifiche e richiedendo integrazioni rispetto a quanto proposto, qualora fosse necessario.

Il PSN, frutto di lunghi mesi di lavoro e raccoglie tutte le sfide presenti e future che il settore primario si trova a fronteggiare, migliorandone allo stesso tempo performance produttive ed ambientali. Gli strumenti che mette in campo il PSN, come ad esempio i pagamenti diretti e le politiche di sviluppo rurale, si andranno a combinare con gli interventi messi a punto con i fondi del PNRR, dando un ulteriore spinta verso il traguardo di un sistema agricolo sempre più sostenibile e inclusivo.

La dotazione annua assegnata ai pagamenti diretti è di 3,6 miliardi di euro da suddividere tra sostegno di base al reddito per la sostenibilità, eco-schemi, sostegno redistributivo, sostegno accoppiato, sostegno ai giovani agricoltori e gestione del rischio. Si analizzano per punti alcune delle scelte presentate per il primo pilastro nella bozza di PSN.

La definizione di agricoltore attivo

L’evoluzione della normativa della PAC ha modificato la definizione di Agricoltore Attivo, condizione necessaria per l’ottenimento dei sostegni. L’agricoltore attivo deve possedere almeno uno dei seguenti requisiti:

  1. a) agricoltori che nell’anno precedente a quello di domanda hanno ricevuto pagamenti diretti per un importo non superiore a 5.000 euro;
  2. b) iscrizione nella sezione speciale del registro delle imprese come impresa agricola attiva o come piccolo imprenditore e/o coltivatore diretto;
  3. c) iscrizione alla previdenza sociale agricola (INPS) come coltivatori diretti, imprenditori agricoli professionali, coloni o mezzadri;
  4. d) possesso della partita IVA attiva in campo agricolo, con dichiarazione annuale IVA, ovvero con comunicazione delle operazioni rilevanti ai fini IVA, relativa all’anno precedente la presentazione della domanda, dalla quale risulti lo svolgimento dell’attività agricola.

 

Nel nuovo PSN è anche stata fissata una soglia per ricevere pagamenti diretti a 300 euro così che il sostegno sia più mirato.

 

Sostegno di base al reddito per la sostenibilità

La futura programmazione PAC prevede alla base del sistema dei pagamenti diretti, il sostegno al reddito di base per la sostenibilità, un pagamento disaccoppiato annuale, erogato per gli ettari ammissibili a disposizione dell’agricoltore. Al sostegno di base è stato assegnato un il 47,8% del plafond nazionale. Il pagamento di base spettante ad ogni singolo agricoltore resta legato al valore del titolo su cui verrà attuato il processo di convergenza interna in quattro fasi (5%, 6%, 7%, 7%), che ha lo scopo di garantire nel 2026 un innalzamento generale del valore minimo dei titoli all’85% (attualmente al 60%) del valore medio unitario nazionale. La media nazionale sarà di 167 euro circa. Quindi gli attuali possessori di titoli continueranno a mantenerli, mentre gli agricoltori che ne sono sprovvisti potranno acquistarli sul mercato o accedere alla riserva nazionale. La riduzione massima dei titoli più alti, prevista con la convergenza interna, è stata fissata al 30% (“stop loss”) e a partire dal 2023 il tetto massimo del valore dei titoli sarà di 2.000 euro. Lo stop loss si applica dopo aver eventualmente applicato il valore massimo del titolo.

Gli eco-schemi

Cinque sono gli eco-schemi presentati nella bozza di PSN, i quali elencano un insieme di pratiche agricole attuabili volontariamente dagli agricoltori, in cambio di un pagamento aggiuntivo al sostegno al reddito di base. L’elenco ristretto di eco-schemi di alto valore strategico, si applicano alla maggior parte dei sistemi produttivi agricoli, con interventi che intercettano elementi prioritari della strategia in tema di sostenibilità climatico-ambientale. Agli eco-schemi è stato assegnato il 25% della dotazione per i pagamenti diretti per un totale di 907 milioni di euro. I cinque eco-schemi più nello specifico riguarderanno:

– ECO 1 – Pagamento per il benessere animale e la riduzione dell’utilizzo degli antibiotici;

– ECO 2 – Inerbimento delle colture arboree;

– ECO 3 – Salvaguardia olivi di particolare valore paesaggistico;

– ECO 4 – Sistemi foraggeri estensivi;

– ECO 5 – Misure specifiche per gli impollinatori.

Sostegno ridistributivo

Il sostegno redistributivo, a cui è stato destinato il 10% del plafond dei pagamenti diretti, è un pagamento calcolato come importo aggiuntivo per ettaro spettante agli agricoltori che operano in piccole e medie aziende. Il pagamento è erogato per le aziende di dimensioni comprese tra 0,5 a 50 ettari, tuttavia sono ammissibili solo i primi 14 ettari a cui spetta un importo pari a 81,7 €/ha.

Sostegno complementare al reddito per i giovani agricoltori

Il 2% del plafond nazionale dei pagamenti diretti sarà destinato ai giovani agricoltori attraverso il sostegno complementare al reddito. Il pagamento annuale per ettaro ammissibile, spetta ad imprenditori con un’età inferiore a 40 anni per un massimo di 5 anni dalla presentazione della domanda. Inoltre per favorire il ricambio generazionale e supportare le nuove attività, oltre al sostegno al reddito sarà rafforzata la misura di primo insediamento dei giovani del secondo pilastro che godrà del trasferimento di risorse del primo pilastro del 1% che grazie al cofinanziamento potranno raddoppiare.

Sostegno accoppiato

Particolare attenzione è stata destinata ai comparti produttivi con maggiori difficoltà attraverso il sostegno accoppiato a cui è stata destinata una dotazione pari al 15% del plafond nazionale. Gli interventi che si prevedono di attivare riguardano sia il settore zootecnico, sia le colture a superficie con una particolare attenzione alle colture proteiche. A quest’ultime spetterà una dotazione annua di circa 70 milioni di euro (2% obbligatorio) con l’obiettivo di ridurre il livello di dipendenza dell’Italia dall’estero e conseguire un miglioramento della sostanza organica nel suolo.

Fondo mutualistico nazionale pubblico per la gestione dei rischio

Il 3% dei pagamenti diretti erogati a ciascun agricoltore sarà destinato alla costituzione di uno Fondo mutualistico nazionale per la gestione del rischio, per danni connessi a calamità naturali catastrofali meteoclimatiche, con l’obiettivo di attivare una prima rete di sicurezza e resilienza a favore di tutta la platea degli agricoltori italiani.