Ok alla Riforma della Pac, passo avanti per la semplificazione

15 Ottobre 2017

Si tratta di primo passo importante nella direzione della semplificazione e del miglioramento delle regole della Politica agricola comune ma molto resta da fare per una riforma che sappia premiare il lavoro e combattere le rendite.  E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo all’indomani dell’accordo raggiunto tra le Istituzioni comunitarie sulla riforma di medio termine della politica agricola comune (Pac).

Con la conclusione dell’accordo tra la Commissione, il Consiglio ed il Parlamento si introdurranno – già dal 2018  importanti novità per gli agricoltori – ha affermato Moncalvo – nel corso dell’incontro organizzato dalla Coldiretti al G7 di Bergamo con Giorgio Gori, Sindaco di Bergamo, De Castro Primo Vice Presidente Commissione Agricoltura e sviluppo rurale Parlamento Europeo, Maurizio Martina, Ministro Politiche agricole, alimentari e forestali e Phil Hogan, Commissario europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale. L’accordo prevede importanti novità per la gestione del rischio.

Partendo dalla proposta della Commissione di abbassare la soglia di indennizzo contemplata per il nuovo meccanismo di stabilizzazione dei redditi settoriale, la si estende anche alle assicurazioni, portando così al 20% la perdita di prodotto necessaria per l’attivazione, innalzando dal 65 al 70% l’intensità del contributo pubblico, introducendo la possibilità di utilizzare indici economici per la misurazione delle perdite. Le novità riguardano anche le regole del mercato introducendo nuovi elementi per rafforzare riequilibrare la posizione contrattuale degli agricoltori nella filiera e per aumentare la tempestività degli interventi pubblici in caso di crisi di mercato.

Per le regole del greening si introducono elementi di semplificazione rivedendo l’applicazione della diversificazione e delle Aree di interesso ecologico adattandole maggiormente alle esigenze delle aziende agricole senza comprometterne la funzione ambientale. In particolare si introducono novità per le colture a riso e si favoriscono le colture azotofissatrici che apportano benefici ambientali. Resta infine centrale la figura dell’agricoltore attivo quale beneficiario degli interventi della Politica Agricola Comune.  Di pari passo al tagliando di metà periodo alla Pac appena approvato è in fase avanzata la discussione sulla riforma della Politica Agricola Comune.

Nella futura Pac – conclude Moncalvo – occorre rafforzare tutte le misure che escludono la “rendita” premiando chi vive di agricoltura e puntare su un’assegnazione degli aiuti che consideri anche il contributo alla sostenibilità sociale e quindi all’occupazione, da parte delle imprese agricole, del lavoro e del valore aggiunto generato dal settore, ma anche valorizzare l’esperienza italiana di “distintività” – di cui tracciatura dell’origine ed etichettatura sono i principali strumenti – per alzare gli standards qualitativi delle produzioni europee.