Passi avanti del progetto di rilancio agricolo nel Ghana

26 Febbraio 2020

Esportare in Africa il modello dell’agricoltura familiare italiana, nata dalla riforma agraria sostenuta dalla Coldiretti, per azionare il rilancio agricolo delle aree rurali partendo dall’impegno diretto delle popolazioni locali. E’ l’obiettivo del progetto Okuafo Pa di Eni che sta portando avanti con il supporto di Coldiretti, Bonifiche Ferraresi e Cassa Depositi e Prestiti. Presentato a ottobre al Forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione a Cernobbio l’iniziativa sta procedendo velocemente e nei giorni scorsi è stato organizzato in Ghana un incontro tra i partner e il Ministro dell’Agricoltura del paese africano.

Attualmente sono a disposizione del Campus circa 40 ettari e si sta lavorando con le istituzioni locali e centrali del Ghana per estendere l’area sino a 1,000 ettari. Continuano i programmi di formazione per i primi 800 studenti e nel secondo semestre del 2020 cominceranno le attività di reclutamento per il secondo ciclo di studenti.

“L’obiettivo – ha spiegato il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini – è esportare un modello di sviluppo che punti sulla valorizzazione delle realtà locali, sfruttando le potenzialità dell’impresa familiare e sostenendo così i piccoli produttori del Sud del mondo, minacciati dalla distorsione nei sistemi di produzione e distribuzione degli alimenti che favorisce l’accaparramento delle terre e provoca la fuga dalle campagne verso i Paesi più ricchi dove spesso li attendono la sofferenza e l’emarginazione”.

La Coldiretti dunque mette a disposizione il suo patrimonio di conoscenze, tradizioni, la sua storia, il tutto finalizzato a offrire una vera opportunità di vita, diversa rispetto a quella che queste popolazioni hanno avuto fino a oggi.

Per la Coldiretti è importante puntare su alcune produzioni sostenibili e sulle politiche di filiera. Il modello è quello degli accordi di filiera realizzati in Italia e che sono centrati sulla pluriennalità, che consente di programmare l’attività, sul costo minimo garantito, sui prezzi agganciati al mercato e sulla ricerca di sbocchi sul mercato locale.

Il pacchetto di interventi dovrebbe evitare lo spopolamento delle aree rurali del Ghana e garantire uno sviluppo sostenibile grazie al ruolo dell’attività agricole. Si punterà su produzioni che, secondo le indicazioni della Coldiretti, si adatteranno alle condizioni climatiche del territorio africano. I prodotti interamente realizzati da piccoli imprenditori ghanesi saranno destinati ad alimentare le popolazioni locali realizzando così un progetto di filiera corta.