Intervento : SRD05 - Forestazione e imboschimento dei terreni agricoli
Forestazione e imboschimento di terreni agricoli

Regione Piemonte

Data di apertura 28-11-2025

Data indicativa di scadenza 30-01-2026 ore 18:00



L’operazione è finalizzata a sostenere la realizzazione di nuovi impianti di arboricoltura da legno a ciclo medio-lungo: piantagioni arboree temporanee costituite da latifoglie, con funzioni sia ambientali che produttive (produzione di legname di pregio per l’industria), di durata minima pari a 15 anni.

L’ammissibilità degli impianti è circoscritta alle aree di pianura (in appezzamenti pianeggianti con quota media non superiore a 600 metri s.l.m.)

Soggetti beneficiari:

Proprietari o possessori, pubblici o privati e loro associazioni, nonché altri soggetti ed Enti di diritto pubblico o privato e loro associazioni, titolari della conduzione di superfici agricole.

Nel caso di terreni demaniali, il richiedente deve risultare titolare della concessione dei terreni demaniali al momento della presentazione della domanda di sostegno.

Interventi ammissibili:

Previsto il finanziamento di impianti di arboricoltura da legno a ciclo medio-lungo, che occorre rispettino i seguenti requisiti:

– essere misti, cioè costituiti da almeno 3 specie di latifoglie arboree scelte esclusivamente tra quelle riportate nell’Allegato V “Specie utilizzabili”, delle quali almeno due utilizzate come “piante principali” dell’impianto e almeno una come ”accessoria”;

– essere governati ad alto fusto, con la possibilità di ceduare le piante accessorie.

Consentita la riceppatura delle piante principali se finalizzata al recupero produttivo di individui dalla forma compromessa;

– essere costituiti da un numero minimo di 500 piante/ettaro, di cui almeno 70 per ettaro principali, destinate alla produzione di legname di pregio con durata del ciclo non inferiore a 15 anni , e massimo di 1000 piante/ettaro.

Rispetto alle piante principali (ovvero da utilizzare non prima di 15 anni), richiesto il rispetto di specifiche distanze (al fine di permettere la realizzazione delle cure colturali previste dal piano di coltura).

Il bando, inoltre, prevede che possono essere realizzati, nel rispetto di regole puntuali, impianti policiclici , con la presenza sullo stesso appezzamento di piante con cicli produttivi di lunghezza differente, in grado di produrre assortimenti legnosi di pregio.

Qualora l’impianto sia localizzato nelle fasce fluviali A e B del PAI e nella fascia di mobilità di progetto del fiume Po, richiesto il rispetto di specifici obblighi.

All’interno della fascia di mobilità di progetto del fiume Po il 15% della superficie liquidabile deve essere destinato alla realizzazione di una fascia di rinaturazione con piante di specie arboree e arbustive autoctone, localizzata preferibilmente nelle zone a maggiore vocazione ambientale.

Nel caso di impianti adiacenti al ciglio di sponda, la fascia di rinaturazione deve essere localizzata nella fascia più prossima al corso d’acqua, per una larghezza minima di 10 metri (dal ciglio di sponda).

Sono da intendersi esclusi, in termini indicativi, gli impianti con un turno produttivo inferiore o uguale agli 8 anni, quelli realizzati su superfici a foraggere permanenti, gli impianti che si pongono in sovrapposizione con gli interventi finanziati dal PNRR (in particolare con l’intervento Rinaturazione dell’area del Po).

Superficie minima per domanda: 2 ha in corpi da 1 ha; superficie massima: 15 ha.

Sostegno ottenibile:

Previsto il riconoscimento di un contributo in conto capitale, nella misura del:

i) 100% per gli Enti pubblici o di diritto pubblico;

ii) 80% per gli imprenditori agricoli e gli altri soggetti privati.

Spesa massima ammissibile ad ettaro: € 12 mila

Spesa minima ammissibile per domanda: € 2.500,00

Spesa massima ammissibile per domanda: € 250 mila

Dotazione finanziaria:

€ 355.708,01

Tempistiche:

Gli interventi è previsto debbano concludersi ed essere rendicontati entro il 31 gennaio 2028.

Prevista la possibilità, se motivata, di ottenere una proroga per un periodo massimo di 120 giorni.



Per informazioni recati all’Ufficio zona Coldiretti.